venerdì 1 gennaio 2016

Madrid - 23/28 Dec 2015

Il nostro viaggio a Madrid è iniziato con l'arrivo all'aeroporto, direttamente collegato alla città tramite la metro. La biglietteria non è stata di immediata comprensione, infatti il biglietto dall'aeroporto prevede un supplemento di 3 euro. La linea 8 arriva al centro città, e con la linea 9 e poi la 5 siamo arrivati alla fermata di casa nostra, La Latina. 



La fermata si trova in Plaza de la Cebada, caratterizzata da un mercato coperto, e da lì abbiamo cercato di capire dove dirigerci per il nostro appartamento, situato al n. 1 di Plaza de Gabriel Mirò. Essendo ora di pranzo, e vedendo una serie di locali nella piazza con i tavolini all'esterno stipati di gente, ne abbiamo battezzato uno per mangiare, chiamato La Muralla. Errore fatale. Il pasto, consistente in un piatto di calamari fritti (che poi si è scoperto essere un piatto tipico) era estremamente gommoso, la paella palesemente riscaldata, unica nota decente le Patatas Bravas, per quanto la salsa non incontri granché i miei gusti. Insomma un pranzo molto poco entusiasmante che tanto ci ha ricordato la paella finta propinataci nel bar di cinesi dietro casa al nostro arrivo a Barcellona. Dopo il lauto pasto siamo arrivati a casa, un piccolo appartamento situato al 4o piano di un bel palazzo affacciato su un parco delizioso. L'appartamento, non enorme, si è rivelato abbastanza funzionale per i nostri scopi. Un letto comodo, una cucina attrezzata decentemente (a parte il traumatico incontro con i fornelli a induzione e col forno dotato di novecento manopole con le scritte cancellate), un bagno con una bella doccia calda (ustionante, per dire la verità), e un piccolo soggiorno con un tavolino per mangiare. E la TV spagnola, alquanto deludente data l'ovvia incomprensibilità. Abbiamo iniziato il soggiorno con una dormita sasso-pera style e ci siamo diretti verso il centro per cercare qualcosa da mangiare. Fortunatamente internet ci ha indicato il Subway più vicino, che abbiamo trovato senza eccessivi sconvolgimenti vagando per Calle Mayor e dopo un giro per Plaza Mayor, piena di dementi travestiti da capre e di banchetti che vendevano serie di cappelli demenziali. Tutti identici, in tutte le bancarelle. In fondo a calle del Arenal abbiamo trovato una piazza con un mercatino, in cui abbiamo comprato degli strani dolci oblunghi ricoperti di cioccolato bianco, che abbiamo poi scoperto essere il dolce tipico di Madrid, e una specie di cannolo fritto ripieno di Dulce de Leche. La mattina dopo abbiamo deciso di dirigerci da Primark, avendo scoperto questo fortunato brand in terra londinese. Un casino immondo non ci ha fermati e abbiamo fatto incetta di calze e collant (io) e di magliette varie (Gabri). E calzini. Di cui non abbiamo guardato la taglia. Vabbè.
Dopo questa faticosa mattinata di shopping siamo entrati nel Macdonald enorme che si trova su Gran Via, per provare i panini locali, che abbiamo trovato estremamente interessanti. Ci siamo quindi diretti lungo Gran Via fino al Parque del Retiro, celebre per il Palacio de Cristallo. Il parco è molto grande, e la giornata di sole ha reso il giro alquanto piacevole. Un grande lago si trova nel mezzo del parco, e il palazzo di cristallo è veramente molto di atmosfera. Prima di tornare verso casa abbiamo passeggiato un altro pò, godendoci gli ultimi raggi di sole della giornata in mezzo alla natura. Abbiamo a questo punto cercato un supermercato per fare un pò di spesa, trattandosi della sera della vigilia e ricordandoci fin troppo bene cosa era successo a Londra l'anno scorso. Ovviamente abbiamo trovato chiusi tutti i supermercati e ci siamo dovuti adattare a un triste supermarket simil-pako, in cui abbiamo preso pasta, findus, tristi ciambelle per la colazione, latte al cacao, e patate. Dopodiché ci siamo diretti a casa per preparare la cena - impresa titanica causa fornelli non proprio di immediata comprensione. La mattina di natale abbiamo fatto un bel giro in centro, e abbiamo deciso di provare il Museo del Jamon, celebre per il Bocadillo de Jamon con prosciutto iberico. Piuttosto scettici siamo entrati e abbiamo preso un panino prosciutto e formaggio, per l'interessante cifra di 1.8 euro. Panino sconvolgente!! Di una bontà unica. Alché abbiamo preso da portar via un altro panino e una brioche salata. Poi abbiamo cercato la famosa Chocolateria San Gines, celebre per la cioccolata in tazza coi churros, una specie di bastoncino di pasta sfoglia fritta, pensato per essere tocciato nella cioccolata calda, secondo la tradizione madrilena. La cioccolateria era un bordello non da poco, ma fortunatamente siamo riusciti a sederci e a farci la nostra cioccolata in tazza con sei churri. Buoni, ma niente di sconvolgente. Tornando a casa, abbiamo addentato i panini, poi siamo crollati a dormire fino all'ora di cena, in cui abbiamo mangiato findus e patate al forno preparati con estrema difficoltà dato il forno incomprensibile. Il giorno successivo l'abbiamo trascorso dormendo fino a tardi, poi gironzolando per la città e nel bel parco davanti a casa fino a tornare a dormire a metà pomeriggio. Nell'ultima giornata intera a disposizione, ci siamo diretti verso il fiume, che sapevamo essere costeggiato da un grande parco. Dopo esserci persi un discreto numero di volte, avendo quasi perso le speranze di trovare sto benedetto fiume, finalmente siamo riusciti a mettere piede nel parco, che si è rivelato davvero bello, con un'atmosfera primaverile, molto verde e rilassante, oltre che enorme. Un sacco di gente con bambini, cani, bici, roller, che passavano la domenica all'aria aperta. In mezzo al parco c'è anche un ponte di calatrava, molto particolare ma in fondo ben inserito nel contesto. Dopo una bella passeggiata abbiamo iniziato a rientrare verso il centro della città, e ci siamo fermati davanti a una Croqueteria. Nonostante il bordello non indifferente siamo riusciti a sederci, mentre io mi stavo già ampiamente pentendo della scelta. Abbiamo preso 12 crocchette a vari gusti, salmone, gamberi, prosciutto e funghi, bacon. Buonine, ma niente di incredibile. Soprattutto dopo aver mangiato un sacco di roba fritta. Siamo quindi andati a casa a dormire un pò, prima di tornare a fare un giro in centro per fare un pò di spesa e per tentare un altro giro da Primark. Giro irrealizzabile data la coda spaventosa e il totale delirio in tutte le strade, che ci ha fatto propendere per sederci da Costa in cerca di un pò di relax. Siamo poi tornati a casa a riposarci e a preparare un pò di penne al salmone per l'ultima cena in terra spagnola. L'ultimo giorno ci siamo alzati e abbiamo fatto l'ultimo giro in centro, per fare rifornimento di panini per il viaggio e per gli ultimi souvenir, incluso un terribile cappello da piranha nell'ultimo giro in Plaza Mayor, in cui spiccava uno spiderman obeso. Facendoci oltretutto fregare nell'unico banchetto che ci ha fatto pagare il cappello 6 euro invece che i canonici 5 che avevamo visto in tutto il resto della piazza. Dopodiché abbiamo rischiato di perderci tornando a casa, abbiamo recuperato i bagagli, portato le chiavi dell'appartamento al bar in cui le avevamo ritirate, e ci siamo diretti a prendere la metro per tornare all'aeroporto.

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