venerdì 27 giugno 2014

Shooting in Milan with Luca De Nardo

Tanto tempo che non scrivo qui.. ieri però ho vissuto un'esperienza che devo fissare da qualche parte. Di solito in questo blog (le rare volte che mi ricordo di farlo) scrivo in maniera piuttosto fredda e telegrafica, ma in questo caso voglio fissare pensieri e sensazioni, più che fare resoconti puntuali.
Ho avuto la possibilità di scattare con Luca De Nardo, uno dei più grandi fotografi italiani di questi anni.
Avevo avuto modo di vedere il suo celebre studio -il Daylight Studio di Milano-  l'11 giugno, in occasione di un set realizzato lì, anch'esso bellissimo. Conoscendoci realmente solo in quest'occasione, dopo qualche scambio di messaggi di alcuni mesi prima, Luca mi ha chiesto se volessi posare per lui, eccezionalmente (per me) senza veli. Ieri abbiamo realizzato questo bellissimo set, con un'atmosfera davvero particolare: la giornata, per quanto estiva, era uggiosa, e dalle enormi finestre entrava una luce grigiastra e un po' malinconica. Dopo aver chiacchierato per un po' abbiamo iniziato a scattare, quasi per gioco, come credo sia nel suo modus operandi classico. Musica di sottofondo a me molto estranea, un gruppo islandese (o irlandese? le mie nozioni geografiche lasciano a desiderare) se non ricordo male, una specie di colonna sonora solo strumentale, che riempiva l'aria. 
Oltre alla bellezza del lavoro che, sono certa, verrà fuori, e che per me è una piccola vittoria, visto il calibro del professionista in questione, mi ha colpita molto la sua spontaneità, che ben si accorda con il mio modo di essere, tanto estroverso e sincero. Il set si è protratto dalle 13 circa fino alle 16.30, in un'atmosfera per me così bella ed inusitata da essere difficilmente descrivibile a parole. Chiacchiere, risate, cazzate, e onestà, come due persone che si conoscono e che non hanno timore di esporre il proprio pensiero reale all'altro, senza quella maschera che normalmente due estranei tengono addosso le prime volte che ci si conosce e ci si confronta. Forse è questa la cosa che più mi ha colpita: durante un set di solito non si parla di cose intime o profonde, o personali, ma ci si tiene sul vago, chi nella vita fa cosa, qualche battuta, stop. Invece no, la conversazione è venuta da sè, insieme a una buona intesa fotografica, che non ha avuto bisogno di forzature in alcun senso, dal momento che Luca mi ha lasciata posare in maniera molto spontanea, limitandosi a guidare con suggerimenti il mio operato nella direzione che voleva raggiungere. La prima parte del set si è svolta vicino alle grandi finestre, avvolta da questa luce strana, quasi più autunnale che estiva.. la seconda invece nel camerino, con la luce soffusa e calda proveniente dallo specchio per il trucco, sempre in mezzo alle risate per i continui rischi di caduta di Luca, che si arrampicava su sedie e tavoli o si lanciava per terra alla ricerca della giusta inquadratura.  Forse questo è davvero essere "senza veli", non credete?


Quando sono tornata a casa in treno mi sono sentita leggera e felice, come quando finisce un periodo stressante o finisco degli esami, e vedo il mondo sotto una luce diversa. Nello scorrere del paesaggio ho visto il sole del tramonto estivo che accarezzava le case, i campi, creando lunghe ombre sulla campagna emiliana, fatta di campi di granoturco, di girasoli, di gialle balle di fieno.. un senso di pace e serenità, come raramente mi capita di sentirmi nel mio delirio quotidiano.. Una sensazione che cercherò di portarmi dietro fin che posso, dovuta al fatto di aver conosciuto una persona nuova che mi ha colpita davvero tanto, e che mi ha fatto vivere qualcosa di davvero particolare. Grazie <3